Si vive una volta sola

Info:
Commedia / 105 min.
Italia / 2020
Regia: Carlo Verdone
Cast: Carlo Verdone, Anna Foglietta, Rocco Papaleo, Max Tortora
Distributore: Vision Distribution
Uscita Italia: 26 febbraio 2020
Produzione: Filmauro

Si vive una volta sola, il film diretto da Carlo Verdone, racconta di un quartetto di medici tanto abili in sala operatoria - visto che persino il Papa si affida alle loro cure - quanto inaffidabili, fragili e maldestri nella vita privata. Un team formato dal professor Umberto Gastaldi (Carlo Verdone), la grintosa strumentista Lucia Santilli (Anna Foglietta), l’anestesista Amedeo Lasalandra (Rocco Papaleo) e il suo assistente Corrado Pezzella (Max Tortora), grande amante delle donne. Professionisti ed esperti, ma anche divertenti e abili ideatori di scherzi, cosa che li rende una squadra più che un'équipe medica. La loro vittima preferita è Amedeo, permaloso e abbastanza ingenuo da arrivare a credere un po' a tutto. Tante le beffe dei colleghi ai suoi danni: la mamma che arriva a casa sua nel bel mezzo di una "serata galante", la rimozione della sua auto parcheggiata e perfino un giornalista di un importante quotidiano che vuole intervistare proprio lui, l'anestesista. Ma questa vita così piena di spietati scherzi sa essere davvero crudele ed è così che Umberto, Lucia e Corrado scoprono che il loro amico e collega è gravemente malato. Invece di avvisarlo immediatamente della sua situazione clinica, decidono di partire tutti quattro per un viaggio on the road tra le spiagge del Sud, dato che nessuno ha il coraggio di dire ad Amedeo la verità. Una serie di situazioni surreali, incontri improvvisi e confessioni inaspettate renderanno questo viaggio un'avventura unica e indimenticabile. PANORAMICA SU SI VIVE UNA VOLTA SOLA Il titolo del nuovo film di Carlo Verdone, Si vive una volta sola, è un invito che somiglia molto al "carpe diem" dei latini e de L'attimo fuggente, un'esortazione ad afferrare e custodire gelosamente nella propria memoria i momenti belli della vita, vincendo la paura di fallire e il timore delle nostre debolezze. Si vive una volta sola nasce dall'esigenza del regista di tornare al film corale dopo la parentesi di Sotto una buona stella, L'abbiamo fatta grossa e Benedetta follia, che avevano solamente due protagonisti al centro della storia (Verdone e la Cortellesi, Verdone e Albanese, Verdone e la Pastorelli). L'autore di Un sacco bello e Borotalco desiderava inoltre riflettere sulle fragilità dei nostri tempi, epoca "buia" afflitta dall'odio, dal "consumismo sfrenato che uccide l'anima delle cose" e "piena di gente sbalestrata, che ha perso un orizzonte". I quattro medici intorno a cui ruota la vicenda sono infatti straordinari sul piano professionale, ma il loro privato è un disastro. Sono fragili e anche cinici, e il viaggio che compiranno alla volta della Puglia li rafforza e li cambierà. L'elemento più importante di Si vive una volta sola è l'amicizia, e gli attori, parlando del film, hanno individuato alcune somiglianze con Amici miei di Mario Monicelli. Per Papaleo ci sono anche cose e situazioni che ricordano Compagni di scuola, mentre per Aurelio De Laurentiis, che produce con la sua Filmauro, il riferimento più importante è Il grande freddo. C'è dinamismo nella disavventura dell'oncologo Umberto Gastaldi, del suo assistente Corrado Pezzella, della strumentista Lucia Santilli e dell’anestesista Amedeo Lasalandra, ma i dialoghi fra i personaggi sono lunghi e complessi, tanto che Carlo Verdone ha parlato di “pezzi alla Harold Pinter” e di teatralità. La comicità non è bassa e “pecoreccia”, ma intelligente e sofisticata. Fra i quattro personaggi principali non ce n'è uno più importante degli altri e Verdone non ruba la scena ai suoi compagni di set. Facendo SI vive una volta sola, Carlo Verdone ha coronato un suo sogno: interpretare un medico. Già lo era stato in Viaggi di Nozze, ma il suo Raniero Cotti Borroni era un personaggio comico al 100%. Va detto, però, che in Manuale d'amore 2 il nostro faceva il pediatra e in Italians il dentista. Il suo braccio destro nel film, che ha un debole per le donne, è stato descritto da Max Tortora come “il Franco Fabrizi del 2000”, in altre parole “un piacione”. La strumentista della Foglietta è invece una donna grintosa e “con le palle fumanti”, ma non è certo priva di femminilità. L'anestesista di Papaleo, infine, è un po’ permaloso, ed è di frequente la vittima degli scherzi dei suoi colleghi, che, in una scena che si annuncia fra le più divertenti del film, si inventano una finta intervista con un giornalista di un importante quotidiano. Carlo Verdone ha scelto Anna Foglietta perché la reputa un'attrice completa, capace di eccellere tanto nella commedia quanto nel dramma, e perché, secondo lui “ha l'arte di nascondere l’arte”. Grande fan del regista, apprezzato tanto nelle sue vecchie e iconiche prove, quanto in quelle più recenti, l'attrice non credeva alle proprie orecchie quando Verdone l'ha chiamata. Allo stesso modo di Max Giusti e Rocco Papaleo, non aveva mai avuto l'onore di lavorare con lui. Si vive una volta sola, che si basa su una sceneggiatura scritta da Carlo Verdone insieme a Giovanni Veronesi e a Pasquale Plastino, è stato girato in Puglia, a Bari, Monopoli, San Vito di Polignano, Otranto, Castro, Sant'andrea, Porto Badisco, Santa Cesarea Terme, Serrano. CURIOSITÀ SU SI VIVE UNA VOLTA SOLA L'uscita del film nelle sale è prevista nell'anno in cui Un sacco bello (1980), esordio di Verdone, compie 40 anni dalla sua uscita al cinema. La sceneggiatura è scritta da Verdone insieme all'amico Giovanni Veronesi, che hanno già collaborato insieme nel 2000 per lo script di C'era un cinese in coma; con Pasquale Plastino, invece, Verdone ha lavorato in moltissimi film nel corso della sua carriera. Verdone aveva già vestito i panni del dottore in un episodio di Viaggi di nozze (1995) e nei film di Veronesi, Manuale d'amore (2005) e Italians (2009), ma erano tutti episodi, quindi possiamo dire che è la prima volta che l'attore interpreta un medico per l'intero film. Il film è stato girato prevalentemente in Puglia e nello specifico a Bari, Monopoli, San Vito di Polignano, Otranto e in provincia di Lecce. È il 27esimo film di Carlo Verdone da regista.

 

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